Una vita a foglietti

Per Cosimo Mancioli

cos okCava 14/12/13

Io e Cosimo non ci conosciamo. O meglio, le nostre passioni si sono trovate prima di noi. Lui fotografa, io scrivo. E io sono avvantaggiata. Non l’ho mai visto, ma posso scrivere delle sue foto, lui mi ha letta, ma non mi può fotografare! Questa è la differenza. Per la fotografia ci sono state innumerevoli definizioni. E’ anche una mia passione, non di tecnica, ma di solo sentimento.

In Cosimo invece io vedo e sento proprio una ricerca continua.

Le prime foto che ho visto di lui, erano legate alla natura, agli animali. Le adoravo. Catturare quelle foglie, quegli alberi immobili e così vivi, era un piacere per chi le guardava. Poi è passato ad altro. C’è stato un momento in cui qualcosa è cambiato nella sua vita, qualcuno che ci lascia improvvisamente e quel modo quasi impercettibile di fuggire via dalla vita, ha dato luogo ad una nuova nascita, una nuova tecnica. E le foto sono diventate persone, marionette, quasi sempre volti, ma questa volta sfuggenti.

Niente più nitido, niente più certo. Tutto da indovinare, da cercare, come se fossero rimaste impresse delle domande, dei dubbi che cercano una risposta, che vogliono dei chiarimenti che ancora non ci sono. La foto è arte e l’arte esprime sentimenti. Quando il nostro cuore batte semplicemente, tutto procede secondo regole di tranquillità. E’ quando i battiti diventano troppi che la mano non trema, ma ciò che gli occhi guardano, non è tutto quello che vedono. Restano ombre, dubbi, interpretazioni.

E’ questo il bello di una foto: che puoi leggerla, anche quando non hai inquadrato parole!

 albero Cos

2 thoughts on “Per Cosimo Mancioli

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