Colazione con Baricco
Cava, 27/07/012
Non è niente male svegliarsi, prepararsi un tè, qualche fetta con marmellata e cominciare a leggere.
Soprattutto se ciò che leggi è Baricco. Senza sangue. Non molte pagine, inizi e finisci relativamente in fretta, ma per quante ore ti resta il pensiero su ciò che hai letto?
Una famiglia, odio e violenza, vite che in una sera, in poche ore, in un attimo solo diventano altre vite. Tutto cambia o forse si realizza il destino di ognuno, ma alla fine, per un motivo o per l’altro, si verificano tanti intrecci. Quello che sempre colpisce nella scrittura di Baricco è la leggerezza con cui esprime ogni tipo di sofferenza e sentimento. L’odio, che spesso è la spinta di tanti per arrivare solo a fare altro male generando spirali da cui pochi riescono ad uscire, può, attraverso la sua penna, diventare un gesto che forse definire d’amore è troppo, ma che è sicuramente la ricerca di sensazioni sepolte ma sempre vive, che hanno tenuto insieme i fili di una vita intera, che hanno dato la spinta verso ricerche diverse. A volte, cambiare il finale che riteniamo di dover per forza interpretare, può regalare opportunità diverse. Come una pace, che non ripaga della vita che si è vissuta, ma che almeno dà un senso di continuità a quel momento che ha deviato il corso di tante esistenze.
- Bravo Zichichi
- Sogni… e pezzi di cuore