Buon viaggio
Avrei voluto difenderti, così come volevo difendere l’altro, ma non è stato possibile. Non per mancanza di coraggio, ma perché certe “pugnalate”, come le hai definite tu stessa, le devi proprio prendere per poterne capire il dolore fino in fondo. E allora a maggior ragione è chiaro ai nostri occhi, alla nostra mente e al nostro cuore, che sarà inutile cercare di spiegare a chiunque altra persona fuori da quelle quattro mura, cosa in realtà vi accade dentro. L’aridità, l’ignoranza, l’avidità che vi abita, non ha lasciato più spiragli di luce per nessun altro sentimento. Una gramigna infestante ha coperto tutto e l’oblio vi dimora.
Non ci raccontiamo più nemmeno tante parole, ormai ci capiamo con le lacrime e i silenzi. Silenzi che ricordano dolori simili, vissuti in momenti diversi, ma che hanno portato tutte noi allo stesso capolinea. E la discesa è stata dura, un capitombolo.
Ci sarà un futuro per noi, ci sarà perché a dispetto di tutto in noi è cresciuta una pianta diversa dalla gramigna. Il pullman della gita ci ha scaricate, ma nel pezzo di viaggio percorso insieme abbiamo scoperto di poter essere buone compagne, e oggi ci ritroviamo ancora. A piedi, ma insieme. A cercare di continuare quella costruzione che sono le nostre famiglie, i nostri affetti, i nostri valori.
Buon viaggio a noi e buon viaggio anche a voi che avete scelto una direzione diversa. Il tempo vi spiegherà, forse, l’importanza delle vostre decisioni, anche se non vi ridarà quegli affetti cestinati con troppa fretta, troppa superficialità e sotto tante bugie.
- Mose, Expo… nomi diversi vergogne identiche
- Carmen Consoli – In bianco e nero