Auguri Marco
È finita da poco la serata per il tuo compleanno, da poco, ma siamo già al giorno dopo.
Come nelle migliori favole, la festa è finita a mezzanotte, e nessuno si è trasformato in qualcosa di diverso da ciò che era.
Forse.
Compi 60 anni e se faccio due conti, ci frequentiamo da circa 55 anni, tutta la vita.
Non potevamo immaginare come saremmo arrivati a questa data, non potevamo immaginare quello che saremmo stati in questi nostri attuali anni.
Ci hai scelti per questa serata, solo 9 persone di cui 4 sono perfetti sconosciuti per noi.
Potrebbe sembrare una scelta azzardata, ma conosci i tuoi amici e conosci i tuoi colleghi; e sai che le vie del Signore sono infinite.
A volte si compiono giri lunghissimi, si attraversano strade tortuose e poi, da qualche parte, sbuca un sentiero che sembra portare da un’altra parte.
Io sono arrivata così a questo tavolo, tra l’altro diviso in modo che avessi accanto a me solo Rosa che conoso, mentre le altre due signore non avevo idea di chi fossero.
Ma ho imparato a non avere pregiudizi, a non crearmi aspettative e nemmeno a voler interpretare nessun ruolo.
Ascolto.
Guardo le diapositive di vite che ciascuno lascia vedere attraverso i propri racconti, nelle colorite descrizioni di una quotidianità che sembra colpire sempre con colpi bassi.
Ascolto.
Passano i bicchieri di vino, lo spumante, le candeline, la canzone del “Tanti auguri a te…” e pure gli amari di fine pasto, io ancora ascolto, ma sento che posso anche lasciare un mio pensiero.
Siamo sempre troppo convinti che la vita sia condizionata dagli altri, poco accettiamo di considerare quanto noi permettiamo ad altri di condizionare la nostra vita.
E parola dopo parola, qualcosa sembra arrivare da qualche parte. Non so dove, so che le lascio andare a decidere se troveranno un terreno fertile su cui sperare di poter crescere in futuro.
La serata è finita. Ci ritroviamo tutti fuori per i saluti.
Io e Marco ci concediamo ancora una parentesi dei nostri infiniti discorsi sulla vita, sulla fede, sul desiderio che abbiamo di vivere in pace, connessi alla nostra anima, alla necessità di dare un senso alle nostre vite.
Con chi avevamo conosciuto poche ore prima, scappa la promessa di volersi rivedere.
Con chi vediamo sempre, abbiamo la certezza che ci ritroveremo.
Era la festa di compleanno di Marco, e la magia è stata di trasformarla nella festa di noi tutti.
Aver combinato vite sconosciute, aver permesso a qualcuno di calare la propria maschera, abbassare le proprie difese, forse ha aperto spiragli.
È davvero una festa quando si può parlare ascoltando le parole del cuore. È magia vedere quelle parole attraversare la dogana degli occhi e scendere lì, in fondo, dove fanno male, ma dove possono trovare terreno fertile per poter crescere e diventare forti e rivelarsi sostegno per pensieri nuovi e per sorrisi diversi.
È questo il tuo regalo per noi caro Marco. Noi lo accogliamo con gioia e condivisione e nel tempo, il mio caro amico Tempo, vedremo quali frutti avrà portato.
Grazie